L’utilizzo delle piante transgeniche come bioindicatori presenta alcuni vantaggi, legati principalmente alla loro natura di organismi complessi, sedentari, naturalmente adatti alla crescita su suolo, il cui allevamento è relativamente facile e poco costoso. Inoltre, le piante rappresentano il principale punto di ingresso nella catena alimentare umana e animale per numerosi inquinanti e/o composti tossici come i metalli pesanti. Queste piante crescono su qualsiasi terreno e non solo sono in grado di indicare la presenza del metallo, ma forniscono un segnale colorato la cui intensità è dipendente dal livello di contaminazione. Le piantine in figura sono state decolorate con etanolo 96% e mostrano delle macchie blu dovute alla presenza del metallo pesante.
Oggi abbiamo concluso la lezione seminando piante transgeniche di Arabidopsis thaliana, non fertili. La semina avviene in campioni di terra prelevati dai ragazzi e appositamente geolocalizzati.